Thinking Out Loud or Speaking In Loud: A Review on Inner Speech
DOI:
https://doi.org/10.23823/jps.v3i2.60Abstract
Il parlare con se stessi non è ascoltato da nessuno tranne che da noi. Sono stati usati così tanti termini per indicare il "discorso interiore": voce interiore, dialogo interiore, pensieri verbali, ecc. Questo fenomeno psichico si riferisce alla produzione silenziosa di parole nella propria mente. Il discorso interiore svolge un ruolo centrale nella coscienza umana, fornendo indicazioni per la crescita dell'individuo. Condividendo le idee di Vygotsky, un aspetto centrale della sua teoria è che il discorso interiore è evolutivamente l'interiorizzazione dei dialoghi esterni tra i bambini, i loro genitori o altri caregiver. Questo processo segue quattro fasi di interiorizzazione: dialogo esterno (livello 1), discorso privato (livello 2), discorso interno espanso (livello 3), discorso interno condensato (livello 4). Il discorso privato dei bambini rappresenta, in effetti, una stazione di passaggio sul percorso di sviluppo tra discorso esterno e interno. Pertanto, lo strumento socioculturale o il sistema simbolico del linguaggio, usato per la prima volta per la comunicazione interpersonale, viene usato dal bambino apertamente non per comunicare con gli altri ma per la comunicazione intrapersonale e l'auto-guida. Un deficit di monitoraggio nel linguaggio interno può provocare allucinazioni verbali uditive (AVH), che hanno in comune neurobiologici correlati. La storia e l'arte hanno dimostrato a lungo il potere di questo fenomeno come guida per la creatività e la crescita della società.
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