Ostacoli nel processo decisionale di una paziente BRCA1 positiva con carcinoma mammario. Il trattamento in Equipe multidisciplinare, il ruolo dello psico-oncologo.
DOI:
https://doi.org/10.23823/jps.v3i2.61Abstract
Nell'ultimo decennio, la letteratura internazionale ha ampiamente studiato ciò che si associa al processo decisionale nel contesto del carcinoma mammario e del rischio eredofamiliare. Non è ancora chiaro, però, ciò che ostacola il processo decisionale nei pazienti BRCA1/2 positivi.
Qui presentiamo il caso di una donna di 45 anni, a cui abbiamo dato il nome di Pamela, portatrice di mutazione genetica BRCA 1 e colpita da carcinoma mammario. Pamela mostra ai medici ripetute difficoltà nel prendere decisioni relative agli interventi profilattici di mastectomia e ovariectomia, suggeriti per la sua storia personale e familiare dall’Equipe medica. Viene così inviata dai chirurghi allo psico-oncologo nel contesto del lavoro multidisciplinare.
Nel nostro lavoro descriviamo i passaggi principali del percorso psico-oncologico, fornendo il nostro contributo allo studio dei fattori associati alle difficoltà all’interno dei percorsi decisionali delle pazienti, secondo la nostra esperienza clinica.
Il caso di Pamela ci mostra come la complessità di eventi di vita dolorosi, la fragilità dell'identità personale, le difficoltà nell'elaborare il dolore possano pesantemente condizionare il processo di scelta di una donna relativamente alla propria salute.
ncora una volta, il caso mostra la complementarità del lavoro medico e psico-oncologico nei team multidisciplinari e l'importanza di collaborare tra professionisti.
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